Nella mitologia greca il semidio Eros (in latino conosciuto come Cupido) è il complice per gli amanti di essere corrisposti in quanto faceva innamorare tutti quelli che colpiva con dardi.
San Valentino e Cupido, pur essendo entrambi ricordati e collegati agli innamorati, si differenziano per alcuni aspetti fondamentali: San Valentino non si prende “il merito dell'amore” che si può provare per un'altra persona. Il vescovo martire di Terni (San Valentino), invece, viene ricordato per festeggiare l'amore tra tutto e tutti.
Il mito narra che San Valentino è il patrono degli innamorati per aver sposato due amanti, un ragazzo cristiano e una ragazza pagana, così da dimostrare che l'amore è per tutti.
La festa di San Valentino è stata istituita da Papa Gelasio I nel 496 d.C., per contrastare la festività pagana in onore del dio Fauno e cristianizzare così la festa romana.
Possiamo comprendere che la festa religiosa di San Valentino non è molto romantica, invece il senso mitologico greco in qualche modo lo è. Infatti, nella mitologia ogni storia è una storia d'amore, come ad esempio la storia tormentata di Amore e Psiche.
Un’altra storia mitologica che rappresenta l’amore è l'amore oltre la morte tra Orfeo e Euridice. Orfeo è il simbolo di amore oltre i confini e gli angoli più oscuri della morte; nonostante questo lutto lui ama, ama così tanto che non riesce a non preoccuparsi per la sua amata.
Anche se il 14 febbraio si festeggiano gli innamorati, l'amore in qualsiasi forma, cristiana o anche quella greca antica, non si può limitare solo a questa festa perché l’AMORE merita di essere festeggiato e ricordato ogni giorno.
Matilde Maraschi (3° Liceo)
Bellissimo articolo e pieno di informazioni!
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