L’ARTIVISMO è una nuova forma d'arte sviluppatasi nel XIX secolo. Il termine Artivismo è composto dalle parole arte e attivismo; questa corrente, infatti, vuole esprimere concetti e problemi globali utilizzando “semplicemente” l’arte.
L’artivismo si è sviluppato come accompagnamento alle proteste e spesso è propaganda per problemi sociali ambientando alcune volte delle opere passate in contesti originali e significativi.
Nella storia ci sono sempre stati artisti che hanno rappresentato argomenti di ambito sociale, ma sono sempre stati in minoranza tanto da non riuscire a creare una vera e propria forma d’arte.
Ci sono differenti tipi di opere ispirate all’artivismo, dai graffiti di Banksy, allo stile cartoon di Cristina Donati Meyer….
Diversi stili per differenti argomenti e satire politiche. Questo tipo di arte è tuttora in costante cambiamento sia a causa delle tematiche sociali sia a causa degli stili dei differenti artisti.
Di recente l’inquinamento è un argomento molto rappresentato nell’artivismo. I materiali che vengono utilizzati fanno percepire l’accusa verso i comportamenti poco responsabili dell’uomo sull’ambiente.
Principalmente in questa tipologia di opere si possono individuare due possibili stili: il primo è la rappresentazione di personaggi o opere famose riadattati al mondo attuale attraverso mosaici di pezzi di plastica o di rifiuti. Questa tecnica sta a comunicare sia il riciclo dei materiali sia il degrado del nostro pianeta. Il secondo stile sono le sculture realizzate con l’immondizia e/o con la plastica marina; l’idea trasmessa è che dalle macerie, in questo caso i nostri rifiuti, possiamo ricostruire il nostro pianeta ma solo con l’aiuto di tutti.
FONTE: |
Matilde Maraschi (3° Liceo)
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