Mettiamo caso di avere una scatola vuota, una fiala di veleno ed un gatto, tutti elementi che apparentemente non hanno niente in comune ma che, insieme, sono riusciti a sconvolgere le leggi della fisica moderna o più in particolare quelle della fisica quantistica.
La fisica quantistica è quella branca della fisica che si occupa di studiare le leggi valide delle particelle elementari: protoni, elettroni, neutroni, fotoni ecc.
Secondo questo settore della fisica il comportamento di queste particelle non è prevedibile con esattezza.
Per esempio è noto che un atomo di uranio sia radioattivo, ma non si potrà mai sapere con esattezza quando emetterà delle radiazioni.
Quindi, cosa c'entrano i gatti e le scatole in tutta questa storia?
Erwin Schrödinger (1887-1961), fisico austriaco, decise di unire e mescolare le leggi della fisica quantistica e macroscopica.
Nel mondo macroscopico, infatti, avendo diverse informazioni o dati sui corpi che stiamo studiando potremmo prevedere con estrema certezza il comportamento di questi ultimi.
In cosa consiste questo esperimento?
Prendiamo un gatto e posizioniamolo all’interno di una scatola vuota insieme ad una fiala di veleno che potrebbe aprirsi da un momento all’altro.
Arrivati a questo punto la domanda da porsi è: il gatto è vivo o è morto?
Sarete d’accordo con me nel dire che rispondere a questa domanda senza aprire la scatola è assolutamente impossibile.
Di conseguenza il gatto in questo momento è proprio come una particella elementare: si avranno informazioni su di esso solo quando si aprirà la scatola e quindi quando si effettuerà una misura. Fino a quel momento il gatto potrà essere sia morto che vivo.
Edoardo Ippolito (4° Liceo)
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