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Incontro con Pietro Luraschi, guida safari

Durante questa Settimana della Cultura la mia classe sta avendo l’occasione di fare diversi incontri con persone molto differenti tra loro che hanno però in comune l’aver “mantenuto la rotta” durante la loro vita.

Il nostro primo ospite è stato Pietro Luraschi.

Appena arrivato Pietro ci ha raccontato in generale la sua esperienza, parlandoci del suo particolare lavoro, una guida safari in Africa, e della sua passione, la fotografia.

Dopo questa presentazione fatta da lui, siamo intervenuti noi per entrare più nello specifico facendogli varie domande. Una delle prime domande che gli abbiamo posto è stato il motivo che l'ha spinto a diventare una guida safari e lui ci ha detto che il suo lavoro affonda le radici nella sua infanzia: da piccolo lui e la sua famiglia andavano spesso in montagna, ed è lì che ha scoperto il suo amore per la natura. Il suo titolo di studio è completamente diverso dal suo lavoro; lui, come tutti i suoi familiari partendo da suo bisnonno, nasce come ingegnere. Pietro pensava di volere una vita stabile a Milano, ma a un certo punto della sua vita si lascia con la sua ragazza e decide di fare un viaggio da solo in Africa.

Li scopre che quello che aveva ipotizzato per il suo futuro non era quello che voleva veramente fare: decise quindi di voler un lavoro a contatto con la natura, e in Africa trova la sua casa.

Pietro ci ha raccontato moltissimi aneddoti legati alla sua professione: incontri con animali meravigliosi, le difficoltà di affrontare i safari a piedi, le difficili condizioni della burocrazia africana…


Una delle

domande che reputo molto interessante è stata quella che ha posto la prof Lina,

riprendendo l’argomento trattato nella riflessione mattutina con don Stefano:

come una persona deve agire per mantenere il suo cuore giovane. La risposta che

ha dato Pietro Luraschi mi ha colpito molto.

Per lui, mantenere il cuore giovane significa non arrendersi alle difficoltà che ci fanno dubitare di quello che facciamo e di chi siamo, di continuare a cercare la propria vera passione e quello che si vuole veramente fare, di non sedersi, fermarsi, davanti alle prime difficoltà, di essere felici delle cose che si hanno ma di non rinunciare alle cose che si desiderano, e soprattutto di non arrendersi mai cercando di fare sempre le cose che ci rendono felice.


Emanuele Sacchi (2° Liceo)

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